La compagnia Tirrenia «trasferita» alla Cin

24 Luglio 2012

ROMA – Dopo quattro anni di ”stop and go” è arrivata in porto la privatizzazione di Tirrenia. La firma del passaggio dell’ex ”Alitalia dei mari” alla Compagnia italiana di navigazione (Cin), mette fine a un lungo processo per la vendita della compagnia marittima. Cin é quindi diventata pienamente operativa e il presidente e amministratore delegato Ettore Morace assicura che non ci sarà nessuna sospensione del servizio e che da subito si lavorerà per garantire i collegamenti, attraverso il rinnovo della flotta e una riorganizzazione dell’azienda che non prevede tagli ma anzi assunzioni. Dal punto di vista formale prima è stata siglata la convenzione tra Cin e il Ministero delle Infrastrutture e poche ore dopo è stato firmato il passaggio della compagnia dalle mani del commissario straordinario Giancarlo D’Andrea a Cin. Due atti che hanno suggellato un’operazione durata un paio d’anni e che un mese fa ha superato l’ultimo ostacolo, il via libera condizionato dell’Antitrust. La privatizzazione di Tirrenia è iniziata con il via libera del Consiglio dei ministri nel Novembre del 2008. Da allora si è proceduto alla cessione delle controllate regionali alle Regioni e nel 2010 Fintecna ha prima assegnato la vendita a Mediterranea Holding per poi subito dopo annullare la privatizzazione. Nel 2010, dopo la dichiarazione dello stato di insolvenza della compagnia, la privatizzazione è stata affidata al commissario straordinario Giancarlo D’Andrea. Il ministero dello Sviluppo ha dato l’ok a Cin nel Maggio dello scorso anno. Poi i dubbi dell’Antitrust Ue hanno portato la compagnia a modificare la compagine azionaria. Poi un mese fa il già ricordato via libera condizionato dell’Autorità garante italiana. «Da oggi ci mettiamo a lavorare per garantire i collegamenti in convenzione con un programma di rinnovamento della flotta e una riorganizzazione aziendale che porterà benefici per tutti», ha affermato il presidente Ettore Morace, assicurando che non ci saranno problemi per i passeggeri perché «non ci sarà alcuna sospensione del servizio» e non ci sarà «nessun taglio del personale, anzi già oggi sono state assunte le prime due persone e ce ne saranno altre. La riorganizzazione – ha aggiunto – riguarderà flotta e personale di bordo».
L’acquisizione del marchio Tirrenia, della flotta composta da 18 navi e delle partecipazioni in società del settore marittimo vale 380 milioni di euro, fa sapere Cin, precisando che fin da queste notti verrà assicurato il collegamento con le Isole sulla base della nuova Convenzione. Il ministero dello Sviluppo e quello delle Infrastrutture assicurano che continueranno a seguire con grande attenzione gli approfondimenti in corso e che il percorso individuato dai due dicasteri garantisce la continuità territoriale con le isole maggiori e tutela
i livelli occupazionali. Tanti e diversi i commenti riguardo alla firma. Tirrenia «non poteva continuare in quel modo, era in perdita da tempo, era un’Alitalia che viaggiava sul mare» ha detto segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, mentre il deputato del Pdl, Mauro Pili, ha affermato che «l’operazione Tirrenia è quanto di più illecito si potesse compiere ai danni della Sardegna e dei sardi. Si tratta di un atto scellerato che viola tutti i principi di trasparenza, di concorrenza e cancella il più elementare diritto alla mobilità. E’ la più grave elargizione di denaro pubblico senza alcuna giustificazione in dispregio di ogni regola. Tutto questo avviene con la complicità del Governo più lobbysta della storia repubblicana e di un’Autority della concorrenza incapace di tutelare i diritti di un’isola sul mercato dei trasporti». Di diverso parere il collega di partito ed ex ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli. «La privatizzazione di Tirrenia è un successo del governo Berlusconi e siamo lieti che il complesso e difficile iter si sia concluso felicemente, dopo che l’avvio era stato dato nel Novembre 2008. Insieme con Alitalia, Tirrenia era un asset pubblico in perdita che non poteva più reggere e per questo il governo di cui mi onoro di aver fatto parte decise di venderla al miglior offerente con la clausola della salvaguardia del personale e, nel caso di Tirrenia, anche del mantenimento dei collegamenti marittimi essenziali con le isole. Diamo atto all’attuale governo di aver agito bene per finalizzare quanto il precedente governo aveva impostato e ringraziamo quanti, come il commissario straordinario Giancarlo D’Andrea, si sono adoperati per il successo della privatizzazione».

Fonte: messaggermarittimo.it 

 

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