Piano della Logistica: promosso con qualche riserva

8 Febbraio 2011

Parlano le associazioni di categoria, soddisfatte dei contenuti ma ansiose di vedere interventi concreti ad implementare un documento che sembra non appassionare gli operatori

Il Piano Nazionale della Logistica, il cui testo approvato il 2 dicembre 2010 dalla Consulta dell’autotrasporto e della logistica è attualmente all’esame della Commissione Trasporti e Lavori pubblici del Senato, ha suscitato tra gli operatori reazioni variegate.

Ship2Shore, per raccogliere le opinioni dei diretti interessati, ha lanciato lo scorso 17 gennaio (S2S n.3/2011) un sondaggio rivolto ai suoi lettori (raggiungibile tramite un link dalla Homepage del nostro sito), completo della versione integrale del PNL, ed ha sottoposto le medesime tre domande alle principali associazioni di categoria dello shipping, dei trasporti e della logistica.

Riportiamo di seguito le risposte pervenute alla nostra redazione da ANITA (Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici), CONFETRA (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica), FEDESPEDI (Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionale) e Confitarma (Confederazione Italiana Armatori).

 

Altre associazioni omologhe, seppure interpellate tempestivamente, non hanno ancora risposto.

 

 

Queste le tre domande sottoposte alle associazioni (le stesse proposte nel sondaggio on-line):

  1. Tra i 51 punti delineati nel Piano nazionale della logistica quali, secondo voi, sono prioritari? Quali sono inutili e quali, invece, mancano nel testo?
  2. Il vostro settore di competenza è stato adeguatamente considerato all’interno del Piano?
  3. In conclusione il Piano, secondo voi, è: promosso, bocciato o rimandato?

ANITA (promosso)
Risponde il Segretario Generale Giuseppina Della Pepa.

  1. La realizzazione delle 51 azioni previste dal Piano rappresenta lo strumento per rilanciare la logistica e il trasporto in Italia, aumentando la competitività delle imprese con l’obiettivo di affermare sul mercato globale il nostro sistema imprenditoriale. Tra le linee strategiche del Piano, alcuni aspetti in particolare danno impulso alla crescita e allo sviluppo del nostro sistema economico. Le misure per la riduzione del costo del lavoro, per esempio, rappresentano per noi un elemento prioritario al fine di rafforzare il tessuto imprenditoriale italiano e ridare competitività alle nostre aziende. I processi di riforma individuati nel Piano vanno, quindi, nella giusta direzione. Basti pensare alla regolamentazione dei tempi di carico e scarico e alla riforma dell’Albo dell’autotrasporto con la normalizzazione tra albi provinciali e organo nazionale, che certamente contribuirà a rilanciare il comparto. Oltre alla fiscalità e alle misure sul costo del lavoro, tra le priorità per ANITA ci sono anche la comodalità e lo sportello unico doganale, strumento indispensabile per velocizzare e ottimizzare le procedure burocratiche. Riteniamo inoltre indispensabile intervenire concretamente per ridurre i viaggi a vuoto. Tra le novità positive previste dal Piano figura anche l’attivazione di un tavolo di esperti per la semplificazione normativa nel settore dei trasporti.
  2. Il comparto dell’autotrasporto riveste un ruolo importante all’interno del Piano, anche perché si pone trasversalmente rispetto ai temi dei porti, degli interporti e della logistica.
  3. E’ necessario che tutte le azioni politiche future siano coerenti rispetto al Piano della logistica, sia che si parli di risorse stanziate al settore, sia di riforme, sia di politica economica.

CONFETRA (promosso)
Risponde il Direttore Piero Luzzati

  1. Riteniamo che, delle 51 azioni previste dal Piano, nessuna sia inutile. Al contrario, secondo Confetra si tratta di interventi prioritari. Tali misure sono state individuate attraverso un amplissimo confronto a livello nazionale e costituiscono un ‘grido d’allarme’ delle categorie interessate. Si tratta di azioni concrete che, se fossero tutte messe in atto in tempi ragionevoli, potrebbero davvero costituire una svolta per il nostro sistema logistico con riflessi positivi su tutta l’economia nazionale.
  2. Confetra rappresenta i settori del trasporto, delle spedizioni e della logistica delle merci, che sono stati ovviamente considerati nel Piano. Certamente non tutte le istanze sono state accolte e alcuni aspetti vanno focalizzati meglio, come ad esempio la liberalizzazione delle ferrovie e dei servizi postali. Ma il Piano, come ha chiarito il Sottosegretario Giachino, è un’agenda in progress che verrà monitorata semestralmente. Contiamo quindi che ci sia ancora ampio margine per integrare le azioni e perfezionare l’efficacia complessiva.
  3. Promosso: come dichiarato più volte, Confetra ha apprezzato l’approccio pragmatico del Piano e la scelta di individuare azioni concrete. La valutazione definitiva dipenderà, ovviamente, dal suo grado di realizzazione, ma pare che Giachino si stia già muovendo nella giusta direzione con la creazione di specifici gruppi di lavoro per ciascuna linea strategica.

FEDESPEDI (promosso)
Risponde il Presidente Piero Lazzeri

  1. Il Piano Nazionale della Logistica individua e declina in modo preciso le priorità di sviluppo del sistema logistico italiano. Il vero punto di svolta è costituito dal fatto di aver compreso che nel nostro paese la logistica non ha bisogno solo di infrastrutture, ma anche di semplificazioni normative e di razionalizzazioni procedurali. In tal senso l’Azione 1 “Sportello Unico Doganale” e l’Azione 10 relativa alla “costituzione di un gruppo di lavoro per la semplificazione normativa” rappresentano un vero e proprio passo in avanti, non solo a livello culturale ma anche metodologico. Il Piano, così come formulato, raccoglie – dopo un’articolata fase istruttoria che ha coinvolto tutte le categorie di Utenti interessati – il quadro complessivo delle priorità. Positiva è anche l’importanza assegnata dal Piano al ruolo che l’information technology ha acquisito e sempre più sta acquisendo nel panorama nazionale: migliorare la qualità delle informazioni, il loro livello di condivisione e di interscambio tra operatori, certamente consentirà di elevare in senso generale i servizi logistici.
  2. Il nostro settore di competenza trova grande valorizzazione all’interno del Piano: la realizzazione dello sportello unico doganale, una delle principali battaglie portate avanti dalla  nostra associazione, è stata inserita nel testo come priorità numero 1. Siamo quindi molto soddisfatti e dobbiamo riconoscere nel Sottosegretatio Giachino un interlocutore che ha saputo ascoltarci con attenzione, comprendendo che alla base delle nostre istanze non c’era solo la necessità di tutelare interessi di parte, ma la volontà di far crescere il sistema logistico nazionale.
  3. Sicuramente da promuovere.

CONFITARMA (rimandato)

  1. Il piano ha innanzitutto il merito di aver sottolineato con chiarezza che l’inefficienza del sistema logistico costa al Paese 4 miliardi di euro all’anno e di prevedere interventi (alcuni a costo zero, altri invece no) mirati ad incidere su tale gap negativo. Tra le 51 azioni individuate dal Piano le più rilevanti sono, a nostro avviso, la numero 6 (Intermodalità), la numero 11 (Ferrobonus ed Ecobonus), la numero 43 (Piattaforma Telematica per la Logistica), la numero 44 (Progetto formazione) e la numero 46 (Norme e Regole).
  2. Il comparto dei trasporti marittimi, inizialmente ‘dimenticato’ nelle prime fasi di stesura del Piano, è stato successivamente ascoltato dal Sottosegretario Giachino e dai sui collaboratori. Tuttavia l’impianto generale del progetto resta prevalentemente incentrato su un’ottica autotrasportistica, anche se alcuni degli interventi segnalati da Confitarma come prioritari sono stati effettivamente considerati e, almeno sulla carta, inseriti nel Piano.
  3. Il Piano nazionale della logistica è un documento di grande rilevanza strategica e programmatica. Non si può pretendere che un progetto di questo tipo fotografi la dinamicità quotidiana di un settore come quello marittimo che opera da sempre in autonomia sia a livello globale che locale, seguendo un sistema di norme e comportamenti internazionale. Va riconosciuto che i principi ispiratori su cui si basa il Piano potrebbero essere realmente determinanti per sviluppare un approccio più moderno e integrato alla politica dei trasporti nazionale, tuttavia non bastano dei principi per promuoverlo: rinviamo quindi la nostra valutazione auspicando che tali buoni propositi trovino concreta e piena attuazione in tempi brevi.

ASSOFER (promosso)
Risponde il Segretario Generale Mauro Pacella

  1. Un testo complesso come il Piano della logistica deve essere valutato nella sua totalità, ed è pertanto difficile individuare punti prioritari, secondari o addirittura inutili. Appare evidente che, essendo la nostra Associazione rappresentativa del sistema ferroviario, riteniamo di particolare rilevanza per i nostri interessi il capitolo 4, in cui sono state evidenziate le principali criticità del settore.
  2. E’ naturale che ognuno vorrebbe per il proprio settore la massima attenzione possibile. Questo ovviamente, in un’operazione complessa e multidisciplinare come il Piano della logistica, appare quanto mai arduo. Il nostro suggerimento è piuttosto quello di realizzare dei focus separati e maggiormente approfonditi tecnicamente sulle singole componenti trasportistiche che contribuiscono al sistema logistico.
  3. Il Piano è sicuramente promosso e speriamo divenga presto operativo. E’ un ottimo punto di partenza, che auspichiamo venga integrato, per quanto riguarda la ferrovia, con quanto suggerito al punto precedente.

Al termine di questa prima ‘puntata’ di opinioni istituzionali sul Piano nazionale della Logistica, a cui seguiranno le risposte della altre associazioni a cui Ship2Shore ha chiesto di intervenire, segnaliamo per dovere di cronaca che il sondaggio proposto ai lettori sull’Homepage del nostro sito ha riscontrato un livello di partecipazione molto esiguo. Lungi dal voler attribuire a tale scarso riscontro un qualsiasi valore statistico, si può quanto meno ipotizzare che il progetto del Governo, così come è stato presentato, non abbia suscitato grandi passioni negli operatori che tutti i giorni vivono ‘sul campo’ (dalle banchine, alle strade, alle rotaie) i problemi del nostro sistema logistico e dei trasporti.

 

Francesco Bottino